Una manovra discutibile quella presentata dall’Italia per il 2024, giudicata tra l’altro “non pienamente in linea” dalla Commissione Ue. Lo dimostrano anche i circa 2.600 emendamenti presentati in Commissione Bilancio in Senato e una decina di modifiche che dovrebbero essere integrate dallo stesso Governo. Dalle tabelle del “Bilancio per azioni” per il triennio 2024-2026, emerge un quadro disarmante e in totale contrasto con le necessità del Belpaese.
“Complessivamente– commenta Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale Rivoluzione Animalista Ecologista- appare chiaro che tra le priorità del Governo non vi siano l’ambiente, le risorse né tantomeno la fauna per non parlare dell’ecologia”.
“Bisogna fare attenzione a leggere solo la legge di Bilancio, per cui ci sarebbe necessità di approfondire il Pnrr su progetti specifici, in particolare il tema ambientale -sottolinea l’Avv. Nazzareno Sperandio di Rivoluzione Ecologista Animalista- Quello che appare dalla Manovra 2024 è senz’altro la mancanza di azioni legate allo sviluppo e non ci sono inoltre schemi propedeutici alle riforme. E’ come se buttassimo il salvagente ma poi non c’è nessuno che possa aiutare l’Italia ad uscire dalla palude dei veri problemi degli italiani”.
Insulsi i fondi che potrebbero sostenere settori quali l’economia circolare, la gestione dei rifiuti, per lo sviluppo sostenibile come la riconversione dell’energia e diversificazione delle fonti energetiche o per la prevenzione del rischio idrogeologico.
Vogliamo parlare dei fondi destinati al settore dell’Agricoltura ridotta all’osso così come del Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo. Che intenzioni ha il governo? Intende affossare definitivamente la filiera produttiva del Belpaese, le sue aziende d’eccellenza del Marchio Made in Italy? E’ una situazione avvilente, rilancia Caramanica.
“L’Europa appare come un peso legato alle caviglie per lo sviluppo dell’economia degli Stati soprattutto dell’area del Mediterraneo. La legge non mostra radicali trasformazioni di cui oggi lo Stato italiano ha bisogno- sottolinea Sperandio- Non vogliamo essere contro ad ogni costo o contrari per ideologia, ma siamo convinti che le risorse in campo da allocare siano veramente limitate. Avvertiamo che c’è una certa distribuzione legata agli spot elettorali dei vari partiti e non per il bene dell’Italia”.
Infine, sono drammatici i numeri riservati alla tutela del territorio e alla conservazione e valorizzazione della fauna e della flora, che riguardano la salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema marino così come la prevenzione e il risanamento del danno ambientale o bonifiche. E’ stato evidenziato come “nella manovra alle aree protette, strategiche per tutela della biodiversità, viene destinato lo 0,5%.
Un bilancio raccapricciante ai quali si aggiungono scenari catastrofici per la Sanità pubblica o Sanità pubblica veterinaria, dove sarebbe necessario implementare il sostegno per fare fronte alle necessità reali dei cittadini. Dei 24 miliardi di euro di manovra, quasi due terzi saranno in deficit e dunque a carico delle future generazioni. In conclusione- afferma Caramanica- la Manovra del Governo Meloni mira alla distruzione delle risorse per consegnare alle future generazioni non solo debiti ma anche un territorio devastato.