Caccia a cervi e cinghiali nella riserva naturale Parco Sirente Velino, l’ennesimo sberleffo alla Costituzione e alla Direttiva Habitat 2000“Il governo sostiene le lobby della caccia con il compiacimento dell’ISPRA”, Partito Rivoluzione Ecologista Animalista- REA
Ci lamentiamo dei lupi che si avvicinano agli allevamenti e poi diamo il via alla caccia a cervi e cinghiali, le loro prede naturali, addirittura in un’area protetta. Con tanto di parere favorevole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). La notizia è stata riportata con grande gioia su tutti i siti d’informazione dedicati alla caccia che plaudono ai commenti compiacenti di Confagricoltura. Sembra uno sketch demenziale. Eppure è realtà dei fatti.
“Una notizia inaudibile e sconfortante- commenta Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale del Partito REA- Quello a cui assistiamo è allo smembramento della Costituzione e al calpestamento dei diritti degli animali e delle aree protette. L’ISPRA sta tutelando le lobby, quella dei cacciatori e degli agricoltori. D’altronde potevamo intuire che prima o poi con questo Governo sarebbe accaduto. Prima il via libera all’abbattimento degli orsi in Trentino e ora alla caccia nella riserva del Parco Sirente Velino. Per non parlare dei 200 ettari di riserva naturale dati alle multinazionali in Puglia per realizzare delle piste prove per auto. Il Ministro Francesco Lollobrigida asseconda gli agricoltori. In Europa ha spinto altri paesi ad aderire ad un emendamento per attuare un massacro dei lupi in piena violazione della Direttiva Habitat 2000 per la quale ha chiesto una revisione. Vale la pena ricordare che il caro Lollobrigida ha dichiarato che gli agricoltori sono i custodi della biodiversità. E’ ovvio che si tratta di un pensiero contorto e deviato, estremamente pericoloso quanto quello del rappresentante Confagricoltura dell’Aquila, Fabrizio Lobene che ha parlato di buon senso”
“Quella del Velino – prosegue Caramanica- è un’area importante. Istituita nel 1989 è uno dei parchi e delle riserve più importanti del nostro territorio. Fondamentale per la biodiversità, l’ecosistema e la tutela di specie protette e per il loro reinserimento. Consentire la caccia in quelle aree significa che vengono a crollare i pilastri per tutelare la nostra fauna e l’ecosistema. Pensiamo ai lupi presenti nell’area, agli orsi e ad altre specie che sicuramente finiranno nel mirino del bracconaggio. Come accaduto con il Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise in vista dell’apertura della caccia al cinghiale, ha dovuto chiedere alla Regione Abruzzo di non riaprire l’attività venatoria nelle aree frequentate dai giovani cuccioli di Amarena. La procedura dovrebbe essere semplificata quando si tratta di tutela delle specie protette. Si dovrebbe incrementare la presenza di Guardiaparco e dare più rilevanza al Corpo forestale, ai Centri CRAS e le competenze delegate agli Enti Parchi e Riserve anziché darle alle associazioni di categorie. Cosa vuole fare questo Governo? L’ISPRA nasce per tutelare la flora e la fauna. Questa è la prova che si tratta di un parere politico e non tecnico- conclude Caramanica- Non possiamo accettare questo ennesimo affronto.”