Vuole accelerare i tempi per riforma caccia a sostegno degli agricoltori: strumentalizzazione dell’opinione pubblica
“Appare del tutto evidente che ci sia l’esplicita volontà di alcune parti e partiti di strumentalizzare la protesta degli agricoltori. In queste ultime settimane è esploso un fenomeno mai visto in Europa. La solidarietà espressa tra paesi e l’unione di questa categoria è incredibile. E’ ovvio che questa forza non fa comodo ai partiti, alle lobby né tantomeno alla multinazionali, mentre in molti, al contrario, vorrebbero cavalcare l’onda del loro dissenso per prendere consensi”.
Commenta il Segretario nazionale del Partito Rivoluzione Ecologista Animalista Gabriella Caramanica, sottolineando che “le dichiarazioni del vicepremier e Ministro degli esteri Antonio Tajani, al termine di un incontro con le sigle degli agricoltori a Palazzo Chigi, lo scorso 9 febbraio, sostenendo la necessità di “accelerare i tempi per l’approvazione delle norme sulla caccia perché gli animali selvatici provocano grandi danni all’agricoltura”, sono del tutto fuori luogo.
“Anziché parlare del Made in Italy e della difesa del prodotto italiano e dell’export il caro ministro degli esteri riveste i panni di un ruolo che spetterebbe al ministero dell’Ambiente e Agricoltura- rilancia il segretario- Questo lascia perplessi e fa pensare come le forze politiche siano disorientate di fronte a questo movimento e cerchino di alimentare la discordia: mettere gli ambientalisti e gli animalisti contro gli agricoltori significa far perdere il consenso alla protesta.
Avremmo preferito parole come “contributi” all’agricoltura per danni da selvatici o sistemi dissuasori e recinzioni. Invece, Tajani ha volontariamente messo in cattiva luce gli agricoltori agli occhi di chi vuole tutelare la fauna. Prima ancora, il tentativo è stato quello di fare leva sugli ecologisti parlando dei pesticidi. Inoltre, essendo nella maggior parte dei casi, gli agricoltori loro stessi dei cacciatori, il caro ministro Tajani ha solo applicato la strategia dell’adulatore dando lo zuccherino agli asini”.
“Ci sono soluzioni virtuose presenti nel nostro territorio e in tutto il mondo riguardo alla convivenza con i selvatici- ricorda Caramanica- Così come coltivazioni che sfruttano gli elementi naturali, coltivazioni durevoli e sistemi innovativi come l’agricoltura ragionata che integra il rispetto dell’ambiente senza compromettere il rendimento e lo sfruttamento agricolo, l’agricoltura di conservazione del suolo e l’agricoltura rigenerativa. Sarebbe sufficiente portare alla luce questi aspetti che a dire il vero sono anche economici. Ma non fa comodo a nessuno. Creare economie circolari sia nella produzione di biomassa o di fertilizzanti naturali, dando incentivi a sistemi di coltivazione che si fondano sul ciclo naturale”.
“Ricordiamo le battaglie per il glifosato, per gli ogm e i semi ogm. Multinazionali con appalti milionari. Lo stesso, nel settore della produzione della carne sintetica, farina di insetti o impianti fotovoltaici. Crediamo veramente che queste lobby si tireranno indietro? In vista della manifestazione del 15 febbraio, va il nostro auspicio agli agricoltori e alla loro protesta”, conclude il segretario nazionale.