L’atteggiamento del Governo Meloni riguardo alle tematiche animaliste e ambientali è aberrante. Una situazione surreale che si è delineata nell’arco di questo anno e mezzo, dimostrando un vero e proprio attacco alla fauna, alla biodiversità ma anche agli animali domestici. Altroché politica green. Esclama Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale Rivoluzione Ecologista Animalista, sottolineando come la transizione ecologica intesa da FDI e LEGA appare unicamente destinata a favorire lobby economiche a partire da quelle delle armi e dei cacciatori.
La legge per inasprire le pene per chi maltratta gli animali in Commissione Giustizia alla Camera ha visto approvare due emendamenti presentati da Lega e FDI estremamente subdoli. Così come abbiamo fin da subito evidenziato, con questi emendamenti tali pene non si applicano nel caso di Leggi Speciali. Ovvero distinguendo animali domestici da altri animali nello specifico rientranti in ambiti quali la caccia, allevamenti, circhi o cavie per cui nessun ente potrà essere tenuto responsabile in caso di violazioni in materia di benessere animali.
L’attacco alla fauna selvatica è stato eseguito a tavolino e su più fronti
Quello che hanno creato è una vera e propria liberalizzazione della Caccia che viola normative europee per cui l’Italia è stata messa moratoria. Alla quale è stata aggiunta l’ennesima beffa con gli emendamenti di FDI E LEGA sull’inasprimento delle pene, per cui le istituzioni e gli enti sono scagionati dalle loro responsabilità amministrative; una concessione all’immunità in casi di bracconaggio o traffico illecito. Basti pensare al consigliere in Lombardia denunciato per i reati di contraffazione dei sigilli per richiami vivi e uso abusivo dei sigilli destinati a pubblica autenticazione o certificazione. Sono imbarazzanti i silenzi della Meloni su casi eclatanti come l’abbattimento degli orsi in Trentino o la volontà del Ministro all’Agricoltura di aprire la caccia al Lupo presentando addirittura un documento d’intenti in Europa, per una deroga alla Direttiva Habitat. Conclude Caramanica. Ricordiamo che la stessa Costituzione italiana tutela la fauna come patrimonio indisponibile dello Stato anche nell’interesse della comunità nazionale e internazionale.