Il deputato Fratelli d’Italia Luciano Ciocchetti ha definito “infondate” le notizie riguardo al riaprire in Italia gli allevamenti per animali destinati alla sperimentazione. All’indomani delle polemiche esplose sui media, guarda caso, Ciocchetti ha annunciato di ritirare l’emendamento, a suo dire, per evitare speculazioni.
Le uniche speculazioni di cui possiamo parlare – commenta Gabriella Caramanica. Segretario nazionale del partito REA- sono quelle di Ciocchetti che, con l’opportunità del decreto Salva infrazione, ha cercato di far passare un emendamento che non avrebbe risolto le sanzioni Ue. Al contrario avrebbe aperto le porte ad una produzione di animali destinati alla ricerca che sarebbero sicuramente serviti alle lobby da lui rappresentate in sede istituzionale”.
Ciocchetti – prosegue il Segretario Nazionale REA – si è limitato a specificare, in maniera evasiva che, tale emendamento, non favoriva gli allevamenti lager. Possiamo invece sospettare che avrebbe avvantaggiato le aziende alle quali veniva concessa l’opportunità di allevare loro stesse gli animali destinati alla sperimentazione. Il deputato aveva infatti accuratamente introdotto con delle modifiche, in diversi comma del Decreto legislativo 4 marzo 2014, e nei suoi allegati, il termine “allevare” con specifiche anche nelle schedature degli animali relative alla loro provenienza e all’attività allevatoriale dell’azienda stessa.
Ricordiamo che gli animali sono esseri senzienti e non dovrebbero pertanto essere ridotti a prodotti. Una distinzione che le Istituzioni sono chiamate a promuovere da un punto di vista etico, conclude Caramanica.