Da un punto di vista costituzionale, sottolinea il Segretario nazionale del partito REA, Gabriella Caramanica, la fauna selvatica e il paesaggio sono patrimonio indisponibile dello Stato e sono sotto tutela anche della Comunità internazionale. Le istituzioni sono pertanto garanti di questi beni e sono chiamate a difenderli.
Le consultazioni indette nei Comuni della Val di Sole sulla presenza dei grandi carnivori in relazione all’impatto sulle attività commerciali e turistiche nel Trentino sono state palesemente pilotate da gruppi d’interesse che stanno orientando l’opinione pubblica alla quale viene propinata una narrazione distorta della realtà. Chiosa Caramanica.
Questo utilizzo delle consultazioni, spiega il segretario nazionale REA, può essere pericoloso in quanto le istituzioni si devono porre al di sopra degli interessi dei singoli e si devono fare carico non solo di tutelare le comunità ma anche i beni pubblici.
Sebbene vi sia stata un’ampia affluenza di cittadini che hanno espresso i propri timori sulla presenza dei grandi carnivori e che i promotori dell’iniziativa plaudono al “cambiamento fondamentale nella relazione tra cittadini e istituzioni”, queste consultazioni sembrano favorire in realtà gli interessi dei privati.
Se la cittadinanza ha paura e chiede garanzie di sicurezza è perché in questi anni, le stesse istituzioni locali, a partire del presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, non hanno mai messo in atto azioni efficaci mirate ad educare i cittadini o non hanno introdotto strumenti per la convivenza con l’orso e altri grandi carnivori.
Non si tratta di una convivenza forzata, così come vuole far intendere la Provincia autonoma di Trento. Le istituzioni si devono assumere le responsabilità di una pessima gestione della problematica che richiedeva investimenti in termini di personale addetto al controllo, monitoraggio e nel presenziare le aree per la sicurezza dei cittadini o turisti e non doveva unicamente essere limitata all’apposizione di una segnaletica approssimativa, nei luoghi più a rischio, per svincolare le istituzioni da responsabilità civili o penali in caso di aggressioni.
I Sindaci sono chiamati a rispettare sia la Costituzione che le normative in materia di tutela della fauna selvatica tanto più se protetta o a rischio. Conclude il Segretario nazionale REA.