Alla vigilia di Natale e allo scadere del 2024, l’immagine della premier italiana Giorgia Meloni in Lapponia ha molto colpito. Commenta Gabriella Caramanica, Segretario nazionale REA.
Farsi accogliere da Babbo Natale, per la leader di un paese che ha tra il 50% e il 70% del Patrimonio Artistico-Culturale mondiale, per poi trattare tematiche relative alla sicurezza e alla difesa dei confini, in un vertice Nord Sud, lascia ampio margine d’imbarazzo.
Non possiamo accettare le immagini di un’Italia in cui un miliardario a capo di multinazionali Elon Musk si permette d’interferire sulla nostra politica interna, commentando la notizia sul Ministro Salvini, scagionato per la vicenda di OpenArms.
Al vertice in Lapponia, ha preso parte anche l’alto rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas il quale è presente nella lista delle sanzioni della Russia.
Siamo seriamente preoccupati sul ruolo dell’Italia nel panorama internazionale considerando le parole spese dalla Meloni sulla Russia, laddove lo stesso presidente americano Trump ha annunciato di voler incontrare il presidente russo Putin.
A che gioco stiamo giocando? Le posizioni della Kallas che ha dichiarato “Russia e Iran non abbiamo posto in Siria” mettono in difficoltà le relazioni diplomatiche tra paesi. Non si tratta di una partita a scacchi. E’ necessario arrivare ad un cessate il fuoco in Israele e Ucraina. La premier Meloni di questo passo contribuisce ad alimentare le avversità. La situazione siriana non è una vittoria dell’Occidente è una sconfitta dei diritti umani, del commercio e del libero scambio. Come scriveva Bernardo di Di Chiaravalle: “L’impunità provoca la temerarietà e questa apre la via ad ogni eccesso”, conclude il Segretario nazionale Rea.