Il tema della sicurezza alimentare è un argomento sul quale non possiamo stare in silenzio così come il benessere e la salute degli animali nel settore degli allevamenti.
Dichiara il segretario nazionale del partito politico REA Gabriella Caramanica commentando la polemica sui pericoli dell’additivo bovaer, smentita da molti studi riportati dalla rivista ruminantia che assicurano “un basso rischio per l’uomo al dosaggio consigliato”.
Eppure nel Regno Unito molti cittadini stanno boicottando questo prodotto e si apprende che “in base ai componenti principali che compongono il Bovaer non sarebbe consentito secondo gli standard biologici e per l’uso nell’agricoltura biologica”.
Alla luce di questi elementi, il tema ci pone di fronte a questioni importanti per quanto riguarda il benessere degli animali e il settore zootecnico e dell’agricoltura sempre più orientate verso il discorso degli allevamenti etici e del biologico.
L’ipocrisia con la quale i governi sostengono gli interessi delle aziende farmaceutiche si ripercuote sull’intera filiera. Il Greendeal e gli interessi che ruotano attorno al tema dell’ecologia stanno portando a paradossi sui quali le istituzioni sono chiamate a rispondere. Chiosa il Segretario nazionale del partito politico REA.
Associare il bovaer all’idea di salvare il mondo dall’inquinamento è ossimoro e una barzelletta. Ma non solo. Appare come un palliativo a quello che viene sbandierato da anni con l’ idea di “ridurre gli allevamenti intensivi”.
La tutela degli animali e dei prodotti Made in italy è una priorità sulla quale il Governo si deve esprimere e prendere una posizione netta.
Ci attendiamo da parte del Ministro all’agricoltura Francesco Lollobrigida un commento e soprattutto chiarimenti su come intende difendere l’agricoltura italiana da un mercato aggressivo e sleale, ma anche pericoloso per quanto riguarda l’utilizzo dei fitosanitari alla luce anche del famoso accordo con il Mercosur e al contempo vogliamo garanzie per la salute degli animali. Intervenire sulla biologia degli animali con farmaci o addirittura biotecnologie come l’editing genetico non è tutelarli. Conclude il Segretario nazionale REA.