
Denuncia archiviata in 2 giorni, silenzio e colpe nelle istituzioni
L’abbattimento dei quattro cavalli nei pressi della via Aurelia, a Tarquinia, verificatosi nell’aprile del 2024 è rimasto nel silenzio delle istituzioni, mettendo nell’ombra una gestione fallimentare dei cavalli in fuga, che ad oggi non hanno ottenuto giustizia. Nessuno si è assunto la responsabilità della morte violenta provocata a quegli animali.
“Abbiamo appreso che la denuncia presentata da alcuni cittadini è stata archiviata in tempi record, in soli quattro giorni, senza la necessaria comunicazione all’avvocato di parte, in violazione palese dei diritti procedurali. Questo getta un’ulteriore ombra su tutta la vicenda e solleva il sospetto che si stia tentando di nascondere la verità” commenta Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito politico REA.
REA fin da subito denunciò l’incoerenza e l’incompetenza con la quale fu condotto l’intervento — sotto l’ordinanza dell’allora sindaco Alessandro Giulivi, con la partecipazione della ASL veterinaria e delle forze dell’ordine.
Un’operazione priva di preparazione con procedure al limite della legalità. Invece di mettere in campo soluzioni di contenimento non cruente, si è scelto l’uso di droni contro animali spaventati, il coinvolgimento di butteri non ufficialmente qualificati e l’assenza totale di mezzi di cattura idonei: niente cavezze, nessuna recinzione mobile, nessun piano reale per evitare l’escalation.
Da quanto si esime dai documenti, i cavalli sono stati inseguiti e abbattuti a colpi di arma da fuoco, in una sequenza tragica. Addirittura, esemplari colpiti ripetutamente che non sarebbero morti subito. Una decisione presa con fretta sospetta, probabilmente per evitare “problemi” durante le festività pasquali. Quella di Tarquinia è stata un’esecuzione pubblica condotta con arroganza istituzionale.
Secondo il Codice Penale italiano (art. 544-bis), l’uccisione di animali senza necessità costituisce reato. Le condizioni in cui si è verificato l’abbattimento suggeriscono che alternative concrete c’erano, ma sono state ignorate per ignoranza, negligenza o peggio.
E’ necessario fare luce su quanto accaduto avviando una commissione per accertare le responsabilità politiche, amministrative e operative. Ci chiediamo quanto casi come Tarquinia si sono verificati in Italia.. Quattro cavalli sono stati uccisi senza un motivo valido. Conclude Caramanica.