#19novembre – Scandalose le parole di #PapaFrancesco in occasione dell’incontro con i membri dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani (Aooi) e della Federazione Italiana Medici Pediatrici (Fimp), commenta, indignata, Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale del Partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista -REA.
Anche questa volta, il Santo Padre non si è smentito riguardo alle sue posizioni nei confronti degli animali. Parlando delle famiglie, ha sottolineato quanto sia importante creare “condizioni favorevoli perché i giovani abbiano più fiducia e ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori”.
Paragonando ancora una volta gli #animali ai #bambini, Papa Francesco ha poi aggiunto “forse questo non dovrei dirlo ma lo dico: oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari! E questo non è un buon segnale”. Dichiara #Papa Francesco, secondo quanto riportato da Adnkronos.
Troviamo indegne queste parole, soprattutto in quello che è considerato l’avvio del triennio dedicato all’Ottocentenario di #SanFrancesco di cui il Santo Padre ha voluto prendere il nome proprio in onore di San Francesco d’Assisi.
“Laudato sie mi’ signore cun tucte le tue creature (…)
Laudato si’ mi’ signore per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa…”. Scriveva San Francesco, nel “Cantico delle Creature”. Un inno al creato e a tutte le creature del Divino.
Le dichiarazioni di Papa Francesco in questi anni sugli animali sono ben lontane dagli insegnamenti spirituali che ci dovrebbe donare il padre spirituale della Santa Chiesa. Non so si rende conto dell’odio che esprime nei confronti degli animali, aggiunge Caramanica.
Non siamo in una teocrazia islamica dove sono bandite e considerate impure alcune specie o dove addirittura è vietata la detenzione di animali domestici con massacri e stragi di cani o gatti.
Avremmo preferito parole di compassione e amorevolezza, riflessioni sull’importanza degli animali nell’accompagnare i bambini nella loro crescita. Su quanto gli animali siano fondamentali per lo sviluppo dell’empatia e per la socializzazione. Ma non solo. La comunicazione con gli animali porta allo sviluppo della tolleranza e all’inclusività. Scoprire altri linguaggi e altre forme di comunicazione come quelle degli animali contribuisce a sviluppare nei bambini e negli adulti la facoltà di “ad andare verso l’altro”.
Vogliamo parlare della pet therapy? Riconosciuta come percorso terapeutico ospedaliero? Su quanti animali hanno salvato non solo bambini con gravi deficit cognitivi ma anche adulti colpiti da forme di depressione o con handicap gravi, lasciati soli dalla nostra società, ma non dagli animali. Piuttosto, sarebbe il caso di rafforzare il ruolo degli animali nella degenza ospedaliera e come percorso di recupero da traumi anziché creare conflittualità.
Nessuno sostituisce i bambini agli animali ma la capacità di amare dei nostri amici a #4zampe in maniera disinteressata e incondizionata, non è questo uno degli insegnamenti del nostro Signore?